lunedì 3 dicembre 2012

Trovare lavoro si può. Basta un po' di strategia


Il vicino di casa mi ha detto che “oggi per i giovani è dura”. La nonna di mio cognato mi ha detto che “per i giovani adesso è difficile trovare lavoro”. La nostra amica di famiglia 85enne che vive in un cottage nel sud dell’ Inghilterra mi ha detto “I know, in Italy, today, it’s very difficult to find a job”. E Gino, beh, Gino è unmio amico,  ha 53 anni, ma il lavoro lo sta ancora cercando.
 Si potrebbe riassumere che, se l’hanno capito loro, i nostri italiani di mezza età, se anche loro hanno smesso di vantarsi i nipoti parlando col vicinato, alludendo a studi oltre oceano e master per classi ridotte, allora abbiamo toccato il fondo. MA, c’è sempre un MA, una volta che si è toccato il fondo cosa ci aspetta? Si può solo risalire, dicono. Quindi ragazza/o tocca a te! A me, a noi. Trovare lavoro si può. Basta un po’ di strategia. Ecco qualche consiglio.



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1.      Prendi nota di ciò che sai fare
Carta e penna alla mano, butta giù cosa sai fare e cosa ti appassiona. Qualunque attitudine oggi potrebbe fruttarti. Magari quella tua passione per la musica che hai trascurato, oppure quella per il calcetto. Conosco gente che ci sta costruendo un impero sul calcetto. Pensa ad ogni cosa, anche quella che al momento ti sembra irrilevante e scrivi. Ora rileggi e cerca di collegare ognuna delle tue passioni con una possibile occupazione. E’ già un buon inizio. Fino a oggi non sapevi neanche cosa ti sarebbe piaciuto fare, isn’t?

2.      Non perdere di vista l’obiettivo
Decidi cosa vuoi fare e fallo. Facile vero? Non ti fare trascinare dal fiume della vita. Volere è potere. Inizia adesso! Il tuo sogno nel cassetto è fare l’astronauta (per esempio)? Bene! Informati sugli studi da intraprendere o i titoli necessari, sui limiti d’età, sui luoghi del mondo dove si pratica questo mestiere e tira fuori qualche vecchia esperienza inerente. Poi affronta con coraggio i colloqui. Non hai nulla da perdere. Poche chiacchiere e ricorda: ognuno è in grado di fare qualsiasi cosa. Basta iniziare a farla.

3.      Metti in relazione tutte le tue esperienze
Pensa ad ogni tua esperienza passata, lavorativa e non. Non deve essere per forza attinente al lavoro che stai cercando, basta che sia complementare. Il servizio civile, lo stage dell’università, il tirocinio formativo di un corso, il tuo vecchio lavoro stagionale. Tutto può spiegare a te stesso e agli altri quali competenze hai sviluppato negli anni. Faccio un esempio banale. Hai lavorato come commessa in un negozio d’abbigliamento e dio solo sa quanta pazienza ci vuole per aiutare una donna taglia 46 che crede di essere una 42. Oppure hai lavorato in un bar dove hai gestito i dipendenti per un periodo. Occupazioni del genere, sono esperienze pregresse nel campo della gestione risorse umane o della comunicazione con il cliente che potrebbero tornarti utili anche per lavorare in una grande azienda. A volte il modo di dire le cose le fa sembrare diverse. Trova quello giusto.

4.      Crea un database lavoro
Apri un bel foglio excell e in una griglia di tutto rispetto mettici tutte le aziende per le quali vorresti lavorare. Inserisci, nelle varie colonne, tutti i loro contatti e specifica se cercano personale, se hai mandato un cv e in quale data, se ti hanno risposto e se hai fatto un colloquio. Questo lavoro ti servirà per tenere traccia delle tue ricerche e ripetere l’invio del cv circa ogni sei mesi. Magari una delle volte capiti a fagiuolo.

5.      Trucco e parrucco al tuo curriculum
Il tuo curriculum vitae deve sapersi trasformare in base al colloquio che andrai ad affrontare.
- Metti in risalto le esperienze più attinenti al lavoro che vuoi fare.
- Riassumi le esperienze meno significative in un’unica frase come ad esempio “Occupazioni stagionali presso pub e pizzerie”.
- Non ti dilungare. Ricorda che un cv accattivante è un cv chiaro e breve (meglio in una pagina, massimo due). Nessuno vuole perdere tempo oggi e di certo il romanzo della tua vita non interessa al tuo prossimo datore di lavoro.
- Sii sincero e fiducioso. Dichiara il tuo vero grado di conoscenza delle lingue e del pc. Tante cose si imparano sul campo. Inoltre, ti rincuorerà sapere che c’è tanta gente che sta messa peggio di te, credimi.

1)      Sii umile
Ricorda che, come si dice a casa mia, “Nessuno nasce imparato”. La tua laurea non ti rende speciale rispetto agli altri. La laurea ce l’hanno tutti. E neanche il master post lauream. Mia cugina ne tiene cinque, ttiè. Quando inizi un lavoro, sii umile nell’imparare dagli altri e disponibile a sacrifici e orari flessibili. La gavetta è necessaria ai tuoi datori di lavoro per conoscere le tue potenzialità, ma anche a te, per capire cosa ti riesce meglio e crescere professionalmente.

2)                 Sostieni colloqui
Ebbene si, sostieni colloqui. Sembra scontato, ma tu sai benissimo di essere pigro. Ecco, se ancora nessuno te l’ha detto per ottenere un lavoro devi proporti. A meno che tuo padre non faccia da sempre per te “qualche telefonata alle persone giuste”. Perciò forza! Vestiti in maniera che ti descriva, se sostieni un colloquio presso una realtà dove la tua personalità può influire sull’esito. Oppure vestiti in maniera anonima come facevo io agli esami dell’università: ti aiuterà ad essere giudicato per quello che dici e non per l’impressione che il tuo aspetto dà alla persona che ti esamina. Vedrai che troverai qualcuno disposto a darti una possibilità.

3)                 Applica la tattica di Cenerentola
Questa tecnica, seppur utilizzata da Cenerentola per rimorchiare, l’ho imparata per caso a mie spese. Ti succederà, prima o poi, di sostenere un colloquio e di dimenticare in sede qualcosa di tuo. A me è capitato di dimenticare un ombrello. Ti richiameranno presto, vedrai. E mentre tua madre, dietro di te, con mani giunte bisbiglierà, convinta, che tu sei il migliore, che lei l’ha sempre saputo, che loro se ne sono accorti e non hanno aspettato neanche un’ora dal colloquio per darti un esito positivo, ti farà piacere sapere che ti richiamano solo per avvisarti che il tuo ombrello è lì da loro.
A cosa serve questa tecnica dirai? Serve a procurarti altri contatti con lo staff dell’azienda dove vorresti lavorare. La telefonata per l’oggetto dimenticato è un’occasione di dimostrarsi gentili ed educati e la seconda visita per recuperarlo un modo di far rivedere la tua faccia da beota che, dai e dai, sembrerà simpatica e familiare. E’ come per i grandi brand insomma. Più li vedi in giro più li senti vicini. Ecco, ora hai una carta in più per competere con chi brama quel posto di lavoro.

4)                 Gasati con una serie tv
Vuoi fare il dottore? Hai un’ampia scelta tra le serie tv che trattano storie di medici: E.R., Grey’s Anatomy, Scrubs, ecc. Vuoi fare la commessa? Sabrina Ferilli ti dimostrerà come si sgobba vicino ai camerini in una serie tv strappalacrime e strappamaroni di qualche decina d’anni fa. Vuoi fare il mafioso? Guarda I Soprano. Vuoi fare il copy? Guarda Mad Man, che aspetti? Vai!Mi leggerai un’altra volta.

                                                                                     una saggia, ma troppo proprio Zia Cin 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante. Ma tu come hai trovato lavoro da copywriter? Perchè le qualità certamente ci sono e i post che scrivi lo dimostrano. Ma quando si tratta di fare il copy tra headline e bodycopy, annunci stampa o radiofonici, soggetti per spot tv e siti web come te la cavi. Mi piacerebbe saperne di più.

Zia Cin ha detto...

Io copywriter? e dove hai letto che sono una copy? Io sono una zia! Tu, invece,"Anonimo" mi sembri esperto...Ti ringrazio per i complimenti comunque. Poi ti dirò (per quello che ho sentito dire :D ), ognuno fa il copy con un proprio stile e un "proprio" buon gusto. Ho visto fare delle cose in maniera orrenda da gente che si è improvvisata titolare di agenzie di pubblicità. Mentre il copy è un po' una vocazione. Uno guarda le pubblicità per una vita, poi inizia a criticarle, a immaginarla, e sente la chiamata. E' quello il momento di studiare e diventare capace di utilizzare tutti i supporti possibili. Per non parlare dell' aggiornamento continuo che, come saprai, nel mondo della comunicazione è fondamentale. Le tendenze passano in fretta e ogni azione pubblicitaria va contestualizzata.

Anonimo ha detto...

Bhe, ho visto un tuo post su Un posto al copy e ne ho dedotto che anche tu fossi copywriter o che comunque scrivessi per la pubblicità in modo professionale. Studiare, utilizzare tutti gli strumenti possibili dalla matita al web, aggiornarsi....sono d'accordo con te al 100%. Ma torno alla domanda: lavori in un'agenzia? Se si come ci sei entrata? Lavori come freelance? E come trovi i clienti? Le tue risposte, se vorrai fornirmele, sarebbero preziose per me e per coloro che vogliono intraprendere questa professione.

Zia Cin ha detto...

Al momento si, lavoro come freelance e sono più che altro una web writer, ma ho lavorato in agenzia e, per come va oggi il mondo del lavoro, potrei lavorarci di nuovo domani. Sono redattrice per un free press,per una web tv, ho fatto l'ufficio stampa per politici, l'insegnante in corsi di formazione, la web writer per siti commerciali e la copy anche per progetto tutto mio.
Tutte queste esperienze di comunicazione mi aiutano in primis ad aggiornarmi e imparare sempre di più, poi ovviamente a guadagnare.

Se ti stai chiedendo se vuoi fare il copy è già un primo passo verso il diventarlo. Ovviamente secondo me, come ti dicevo, serve un background di studi ad hoc e una naturale propensione a quello che io chiamo "il senso della frase".
In seguito devi buttarti in un'esperienza legata alla comunicazione (a seconda delle tue propensioni) e iniziare a creare il tuo portfolio. Sarà questo "album dei ricordi", un giorno, che ti permetterà di sostenere i colloqui presso le agenzie di pubblicità o comunicazione per collaborazioni o altro.
Se posso darti ancora due consigli: 1. Rimani sempre in gioco. Il mondo della comunicazione è spietato, cioè se ti assenti per un po' ti dimentica, perciò anche se cambi lavoro, scrivi sempre. Scrivi ovunque e continua ad aggiornarti sui brand, i social e le realtà che nascono e diventano importanti.
2. Frequenta più che puoi gli ambienti, virtuali e non, che riguardano il mondo della comunicazione. Farai amicizie che ti serviranno a crescere.
Se hai bisogno di un'infarinatura sul mondo della pubblicità e della scrittura ti consiglio di frequentare Twitter per conoscere copy di tutta Italia e seguire le loro gesta. Per quanto riguarda i testi che, secondo me, dovresti assolutamente leggere ti consiglio:
-Il Manuale della Marca di Laura Minestroni
- La gestione del brand di Keller, Busacca, Ostillio
e due letture:
- Esercizi di stile di Queneau
- Le tre stigmate di Palmer Eldricht di Philip Dick (non ha a che fare con la pubblicità, ma per fantasia lo battono in pochi).
E in bocca al lupo ;)

Anonimo ha detto...

Grazie per la risposta. Il problema è che sono del 1960. Dal 1999 al 2005 ho collaborato con un'agenzia di Roma e poi, finita questa esperienza, non sono riuscito più a rientrare nel giro. Probabilmente l'età conta. Con i social (Twitter, Facebokk e simili) e la tecnologia in genere ho un rapporto conflittuale per miei limiti (mi interessa lavorare non perdere tempo in chiacchiere virtuali o non con altri "simili" che però lavorano mentre tu sei a spasso.) ma potrei essere un buon redattore (come hai fatto a collaborare con il free press?) oltre che copy in senso stretto e comunque il senso della frase, come dici ce l'ho. Però se mando in giro cv alle agenzie è come vuotare l'oceano con un ditale. Qualche consiglio?

Zia Cin ha detto...

Beh sarei falsa se ti dicessi che oggi si trova facilmente lavoro in questo mondo. Inoltre la competizione è spietata e, con Internet e tutto ciò che comporta, non basta più saper scrivere bene. Quello che conta è saper scrivere sui supporti più disparati e seguendo dinamiche imprevedibili e tendenze del momento. I brand comunicano così se ci pensi, con il linguaggio del target, e noi comunicatori non possiamo fare a meno che imparare questo linguaggio che si evolve velocemente per riuscire a raggiungere appunto il gruppo di riferimento. Certo, se con i social hai un rapporto conflittuale non puoi forzarti. Sempre parlando onestamente, non mi sento di spingerti in questo senso perché, secondo me, nel fare qualcosa per cui non si è portati si rischia di essere sempre un passo indietro agli altri. Tuttavia il mondo social oggi non è più solo la chat che fa perdere tempo. Lo devi vedere come il mondo virtuale delle relazioni pubbliche che un tempo si faceva face to face. Serve a trovare contatti per il lavoro e a farsi conoscere, questo intendo.
Quello che ti posso consigliare è 1. di preparare ad arte il tuo cv, mettendo in evidenza le tue esperienze di scrittura comunicazione e di inviarlo insieme ad un portfolio (con tuoi lavori vecchi e collaborazioni) a free press, siti specializzati, agenzie pubblicitarie o di comunicazione, case editrici. E speriamo che qualcuno ti risponda (cercali si internet).
2. Prova a iscriverti su Twitter (in merito trovi qualche informazione anche su questo blog). Una volta iscritto, digita nella sezione di ricerca la parola “comunicazione” o “design” e inizia a seguire utenti che trattano questi argomenti. Troverai sicuramente dei portali o dei free press che se ne occupano e potrai iniziare a mandare il tuo cv. Inoltre su Twitter, anche se non hai nulla da scrivere, puoi leggere i post (tweet) degli altri (con link e notizie) e imparare molto.
3.Nel frattempo punta sul territorio, cioè pensa alle tue amicizie e proponiti ad attività commerciali della tua zona come Content manager (cioè colui che scrive i contenuti di un sito)affiancandoti ad un informatico. Se inizi a scrivere contenuti per siti web, puoi rientrare nel giro e arricchire il portfolio. Il passaparola è molto importante. Infatti, per quanto riguarda la mia esperienza, i lavori mi arrivano da persone che ho conosciuto, che mi hanno letto e che, al momento giusto, hanno pensato di aver bisogno proprio delle mie competenze.
4. Se c’è un argomento che ti interessa e sul quale ti senti ferrato ti consiglio di aprire un blog. I blog funzionano se sono settoriali (il mio non lo è perché non ha scopo di lucro). Scrivendo su un blog di un argomento in particolare puoi allenarti, conoscere altri blogger e persone che lavorano in questo settore e in più puoi utilizzarlo come vetrina delle tue competenze.
5. Esistono dei siti web (come bestcreativity.com) dove puoi partecipare a dei contest (delle gare) di scrittura. Cioè dove un committente fissa un budget, un timing e un lavoro da effettuare (es. Inventare lo slogan per un’attività commerciale) e tutti i creativi possono inviare la propria soluzione. Il committente sceglie e paga il vincitore. Puoi provare a testare le tue qualità e farti un nome anche così.
Se vuoi leggere qualche altro consiglio maggiormente specifico sulla professione del copy ti consiglio questo sito http://www.pennamontata.com/.
Spero di esserti stata d’aiuto e in bocca al lupo!!!

Anonimo ha detto...

Cara Cin-zia, grazie per la tua risposta molto articolata. Purtroppo qualche suggerimento l'ho già messo in pratica con scari risultati. Il cv, rivisto ed elaborato anche per mano di qualche coach è stato inviato ai destinatari di cui parli, aggiungendo qualche lavoro, ma risposte zero.Non conosco informatici a cui affiancarmi quindi non saprei come propormi per la scrittura di siti web.
Veniamo al blog: a mio modo di vedere serve se tu fornisci un servizio, ossia se sei in grado di dare utilità al lettore che cerca info su "come fare una certa cosa". C'è chi dà consigli su tecnologia, benessere, come fare questo o quello. Però non ho ancora capito come sia possibile lucrare con un blog a meno che non abbia tantissime visite e quindi attiri pubblicità. Altrimenti le informazioni le puoi trovare gratisi sul web e allora perchè andare sul blog di tizio o caio. Ci ho provato con http://spoteciak.wordpress.com dove coniugo spot tv e scene da film ma è un blog di ipernicchia che nessuno mai visiterà perchè l'argomento non è ricercato e non fornisce utilità.
Pennamontata? Lo conosco anche se mi piacerebbe vedere qualche loro lavoro in qualità di copy e non solo consigli su come si scrive un testo, post da seguire, tecnologia da applicare. Però non hanno un portfolio.

Nipoti