“Piacere” disse Montag.
“Voglio presentarti Jonathan
Swift, autore di quel malvagio libro politico I Viaggi di Gulliver! E
quest’altro è Charles Darwin, e questo è Schopenhauer, e questo è Einstein, e
questo al mio fianco è il signor Albert Schweitzer, un pensatore di gran cuore,
davvero! Qui ci siamo tutti Montag: Aristofane, il Mahatma Gandhi. Gautama
Buddha, e Confucio, Thomas Love Peacock, Thomas Jefferson, Lincoln, se
permetti. Siamo anche Matteo, Luca e Giovanni.” Tutti intorno risero
sommessamente.
“Impossibile” disse
Montag.
“Oh, possibilissimo,
anzi!” rispose Granger con un sorriso. “Perché anche noi siamo dei bruciatori
di libri. Leggevamo i libri e poi li bruciavamo, per paura che ce li trovassero
in casa. I microfilm non servivano, eravamo sempre in viaggio, non volevamo
dover sotterrare il film in attesa di ritornare. Sempre il rischio di essere
scoperti! Meglio tenersi tuto quanto in testa, dove nessuno può venire a vedere
o sospettare nulla! Noi siamo tutti pezzi e bocconi di storia, letteratura,
codice internazionale, Byron, Tom Paine, Machiavelli o Gesù Cristo, ecco
tutto.”
Fahrenheit 451, Ray Bradbury
In
un Paese (per non dire in un mondo) dove 15 persone vengono recluse di propria
sponte in una casa per mesi e spiati da tutti mentre si scaccolano per la gioia
e si accoppiano per la noia. In un Paese dove i rappresentanti del popolo li
conosciamo non per un (dico UNO) programma politico, ma per la minorenne che
hanno abbordato, per la barzelletta sugli omosessuali, per il revival delle
scarpe con la zeppa utili a comparire nelle foto di rito, per il chirurgo che
ha fatto soldi riempiendo le loro rughe di botox. In un Paese dove la domenica
lo stadio è zona franca e ognuno può sfogare i propri risentimenti più biechi,
prontamente annunciati dallo psicanalista, contro la figura paterna assente,
contro la moglie pignola, contro la routine del lavoro in ufficio e contro. In
un Paese dove se usi i tacchi sei di destra quindi stupida, facile, vuoi fare
politica, comparire in tv, ma se non li usi sei di sicuro di sinistra,
bacchettona, repressa, scrivi i discorsi per il popolo, ma non li vuoi leggere, non vuoi comparire, comparire
è da gente di destra. In un Paese pieno di contraddizioni ed etichette da
appiccicare alla gente come sui vasetti della marmellata, di polentoni che sono
razzisti con i terroni, di terroni che sono razzisti con gli stranieri, di
stranieri che sono razzisti con i razzisti. In un Paese come questo, come si fa a chiedere che la Divina Commedia venga abolita dai programmi scolastici
ministeriali per i suoi contenuti diseducativi, islamofobici, razzisti ed
omofobici??? Per
carità non scherziamo con queste cose, Benigni si sta facendo grande e potrebbe
sentirsi male, non scherziamo.
La
nostra Comedìa, capite??? Il poema che rappresenta in tutto il mondo la cultura
italiana. E non solo! Che rappresenta, con dolce melodia di endecasillabi, la
storia della nostra lingua, la storia dell’evoluzione del nostro pensiero
(perché offre una visione del pensiero di allora), la storia di un Amore vero e
puro, oltre la morte e il senso della vita. Un classico all’avanguardia più di
tante altre opere contemporanee.
Finiremo
per imparare a memoria le grandi opere e
i classici perché non vadano bruciate dalla censura? Qui mi viene in mente la
puntata dei Simpson dove Lisa organizza un circolo segreto dove si studia la
teoria evoluzionistica di Darwin, rimossa dall’elenco dei testi scolastici di
Springfield, in favore del creazionismo…
Ennò!
allora qui siamo razzisti anche contro i giovani che, a quanto pare, si
valutano ignoranti, e privi delle facoltà mentali e di capacità di
rielaborazione dei testi che leggono. Tanto vale chiuderli in una campana di
vetro perché non prendano freddo e vederli morire di allergia al pulviscolo
atmosferico, una volta usciti, perché l’organismo non ha avuto la possibilità
di abituarsi. Allora via tutto! Via Baudelaire in Francia, via Bretton Ellis in
America...è un circolo vizioso che non ha senso.
Siamo
un po’ alla frutta, credo. Ci incartiamo nella nostra stessa voglia di
giustizia e pace, e dimentichiamo di preservare e difendere il nostro passato,
senza il quale non esiste alcun futuro.
Zia
Cin
2 commenti:
Devo essere onesto. Io personalmente alcune modifiche ai programmi scolastici li farei. Come tutte le cose vanno un pochettino attualizzati, e comunque ogni tanto bisognerebbe anche "mischiarli"! ad esempio penso che nessuno della mia generazione abbia mai studiato per bene il post dopoguerra (parlo della seconda) perchè non si faceva mai in tempo e tutti erano già stati interrogati!
Però, ca**o (è il tuo blog e non voglio approfittarne) la Divina Commedia no!!!!! non si può discutere sulla Divina Commedia! è geniale è strepitosa è incredibile ed è difficile, ma di quella difficoltà che ti fa considerare chi l'ha scritta un vero figo! E' forse il primo esempio di made in italy! e per noi deve essere imprescindibile! ti quoto ancora una volta
Caro Claps (e qui batto le mani come una scema per fare una freddura molto fredda)(direi gelida) (-.-), tu puoi approfittare del mio blog quando vuoi. Anche perchè qua, anche se mi leggono molti miei amici (grazie my friends) ormai commentiamo solo io, mammata e tu...quindi scrivi quanto e quello che vuoi.Poi io sul tuo scrivo certi lenzuoli di commenti!!!
Quindi siamo d'accordo sulla nostra Comedìa giusto? :D a me fa impazzire. Una volta ti dico una storia troppo forte (ma neanche troppo proprio) la mia prof al secondo anno di liceo ci ha dato una traccia da scrivere in tre lingue: italiano corrente, italiano del 300 stile Dante, italiano dei Promessi Sposi tipo Manzoni...e qui scattava pure il trappolone perchè Manzoni era dell'800 ma ambientava il romanzo nel 600! Vedi tu che infanzia difficile che ho avuto. POi per quanto riguarda il dopoguerra io invece qualcosa al liceo l'ho affrontata, e mi è venuta pure la depressione, se devo essere sincera...meglio l'inferno di Dante poi!ci becchiamo (come direbbero al liceo)!
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