“ Trevize alzò le spalle. – So navigare
nello spazio, ma non ho mai provato a viaggiare su navi come questa. La Far
Star.
-Ma sapete come funziona? sapete
pilotarla?
- Me lo sto chiedendo io stesso.- [ ]
Con le orecchie non sentì niente. Non
udì niente. Tuttavia nel suo cervello si formò un pensiero. Un pensiero che
sembrava essersi trovato lì per caso ed essere nato però nella sua stessa mente. Chiudete gli
occhi, per favore. Rilassatevi. Ora ci colleghiamo.
Attraverso le mani? Gli occhi erano
solo organi di senso. Il cervello era unicamente il quadro di comando centrale, racchiuso nel cranio e
lontano dalla superficie operativa del corpo. La superficie operativa era
rappresentata dalle mani: erano le mani che testavano e manipolavano l’Universo.
Così mentre Travise faceva combaciare le proprie mani con quelle del computer,
la mente umana e la mente elettronica si trovarono in contatto.
- Pelorat-
-si Treevize -
- l’astronave ha decollato.
Fra qualche minuto attraverseremo la parte superiore dell’atmosfera, ed entro
mezz’ora saremo nello spazio.”
L’Orlo della Fondazione, Asimov
Io lo so che la diffidenza prima o poi
mi ucciderà. Ma che ci posso fare? Fino ad ora, essere diffidente mi ha
aiutata. E dire che negli ultimi tempi mi sto pure allenando alla fede nelle
cose. Nelle cose, ma chissà poi se ne porterò mai una al dito.
Il punto è che ci sono cose
inspiegabili e solo dopo che le vivi puoi ammettere che esistano. Così dopo gli
ufo, Odino e suo figlio Thor, i folletti ubriachi in Irlanda, ora credo anche a
questo: alla teoria di Eliana. Chi è Eliana??? Eliana è una ragazza che conosco
e che non vedo da un po’ di tempo. Una ragazza allegra e gentile. Insomma una
tipa a posto. Ma chi se lo aspettava che un giorno avrebbe sparato
la “sequenza di Fibonacci” del 2000. Un vero e proprio assioma, un paradigma
insomma, degno del riconoscimento della comunità scientifica.
Tutto è iniziato ieri. Mi sono
svegliata un po’ storta. Ecco ora tutti a pensare che sia periodo mestruale. Si
può dire mestruale in questo blog??? (si, dai sdoganiamo il termine) Dicevo, (mestruale)
(ora l’ho inserito solo per ribadire il concetto) (e per dare un po’ di
fastidio al racconto, lo ammetto). Dicevo, mi ero svegliata un po’ nervosetta e
più la giornata trascorreva, più tutto andava storto. Sembravo la tipa della
pubblicità della Fiesta, tutta ansiosa, rossa in faccia, che alla fine si
tracanna la merandina e chi s’è visto s’è visto. Anzi no, peggio. Sembravo
Gerry Scotti che gliene capitano di ogni nella pubblicità della Sfiga (non è
una pubblicità progresso per la giornata Mondiale della sfiga quella???). Ad
ogni modo, ero di fretta e in ritardo come al solito, ma il telecomando
dell’auto non voleva aprirla. Fogli, cellulari, fascicoli, agenda traboccavano
dalla mia borsa mentre mi riducevo ad aprire la macchina CON LA CHIAVE (cioè! Con
la chiave, capito?) (nel 2012 capito?) ( :D) e lì già avrei dovuto capire. Ma io
miscredente non ci ho dato peso. In ufficio, più tardi, inspiegabili fenomeni
di ammutinamento caratterizzavano i vari supporti informatici con i quali
venivo in contatto. Il mio pc più che aprire le pagine sembrava sbadigliare. Lo
schermo si spegneva a intermittenza neanche giovedddì alla discottecca. E il
cellulare: morto. Triangolo delle bermuda proprio. Ogni tanto, infame,
comparivano le magiche 5 tacche e mi avvisava tutto carino il suono dei
messaggi che arrivavano. Roba di 26, 27, ma pure 28 messaggi, che mi avevano
mandato durante il periodo di convalescenza dell’aggeggio (28 sì. Con la wind
abbiamo scoperto che esistono gli mms, embè?!). Ma poi, di rispondere a cotanto
mmssitudine, neanche a parlarne quel maledetto.
Ad un tratto, mentre mi affannavo per
imprecare contro ogni forma di tecnologia in quella stanza, evidentemente
ostile alla mia persona, mi torna i mente lei, Eliana. E sì che l’aveva detto
lei, e pure parecchio tempo fa. Ai tempi di Sdc, quelli sì che erano caffè. Ma
allora non l’evo creduta. La sua teoria sulle tecnologie, però, era vera. L’avete
notato che quando siete un po’ agitati o nervosi nessun apparecchio tecnologico
sembra funzionare? Che più andate di fretta e più s’impalla la mail? che più
volete piangere con una canzone strappalacrime di fronte alla vostra vecchia
radio e più la manovella delle stazioni si è fottuta? Che più volete preparare
una torta con il DolceForno e più tiene 20anni, si è impolverato in cantina e
soprattutto non è mai stato un forno vero??? Non possono essere coincidenze
queste, mi sono detta.
E così, seguendo la “Teoria di Eliana”
che predicava che gli apparecchi tecnologici risentono delle nostre ansie, mi
sono ritrovata ad accarezzare mouse e tastiera, a parlarci sottovoce, delicatamente,
con rispetto e anche finta stima (a quel punto esagerare mi sembrava il minimo).
Perché a quanto pare “loro” hanno una coscienza. Un po’ come la storia delle
piante. Storia alla quale, ovvio, devo ancora imparare a credere. Prossimamente
magari.
Con
respect
La
vostra amichevole Zia Cin di quartiere
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