Siamo
diretti alla Città di Smeraldo, a vedere il grande Oz – disse Dorothy –e ci
siamo fermati alla tua capanna per passare la notte.
Perché
volete vedere Oz – chiese lui.
Io
voglio che mi rimandi nel Kansas e lo Spaventapasseri vuole che gli metta un
po’ di cervello nella testa –rispose la bambina.
Il
Boscaiolo di latta sembrò riflettere profondamente per un momento. Poi disse –
Credi che Oz potrebbe darmi un cuore?
-
Ma sì, direi – rispose lei – Non sarebbe più difficile che dare un cervello allo
Spaventapasseri.
-
Giusto –rispose il boscaiolo di latta – e allora mi permettete di unirmi a voi?
Verrò anch’io alla città di Smeraldo a chiedere aiuto a Oz.
- Vieni – disse cordialmente lo
Spaventapasseri e Dorothy aggiunse che sarebbe stata felice della sua
compagnìa.
Così
tutti insieme attraversarono la foresta fino alla strada selciata di mattoni
gialli.
Il
meraviglioso mondo di Oz, Lyman Frank Baum
Dopo anni di naso negli affari degli
altri, di #fotoprofilo, di album fotografici intitolati “La mia famiglia” e “I
miei amici”, la mediocrità di Facebook è stata messa da parte in favore della
freschezza di Twitter. Sì, perché a FacciaDiLibro siamo affezionati, inutile
negarlo, e lo saremo sempre (come avremmo
fatto a scoprire altrimenti che la vicina di casa timorata di dio è in realtà
una delle pantegane più grosse che si siano mai viste sulla faccia della Terra???).
Ma nel mondo dei social network, Fb è paragonabile, ormai, alla cara vecchia
tv, sempre accesa per compagnìa in vuote case, in vuote teste e guardata solo
distrattamente.
Twitter, invece, è tutta un’altra
storia. E’ davvero comunicazione pura, immediata, senza orpelli, e tuttavia non
spersonalizzata, ma anzi, arricchita di quel tocco di pettegolezzo che non
guasta mai. Un cinguettìo continuo che ti permette di essere sempre aggiornato
riguardo ciò che accade e che t’interessa. Ma anche cazzeggio allo stato puro,
grazie agli hashtag, i cugini dei tag nei post. Parole chiave precedute da
cancelletto che fungono da argomento ed etichetta nei tweet, ma ti permettono anche
di fare sarcasmo da osteria giocando con le parole.
Su Twitter, come nel mondo dei puffi,
non si parla e si riparla di qualcosa, no! Si twitta e si ritwitta. “ Ciao oggi
hai twittato?” “Si, sto twittando e ho pure ritwittato il tuo tweet” o.O
E poi si Followa, ah, quanto si
followa! Ma non come su Facebook dove “seguire” significa farlo nel senso
stretto del termine, tipo stalker, salvando le foto della tipa, guardando dove
lavora e cosa ha studiato per linkarle le canzoni che le potrebbero piacere,
no.
Su Twitter, in pratica, tu segui me
(follower), ma poi non è detto che io segua te (following). Oppure si. E a
furia di seguire la gente, ti ritrovi un po’ sfasato, ma con una sensazione di
community tutta nuova. Niente più richieste d’amicizia da parte di conoscenti
che devi accettare per forza (altrimenti che deve dire la figlia della cugina
dell’amica di tua madre). Solo persone che scrivono roba che ti interessa e in
non più di 140 caratteri. And that’s all. Insomma, nessuna strada di mattoni
gialli a indicarti la via da seguire, perché la tua strada, su Twitter la
decidi da te.
Il Mago di Oz |
Inoltre, in questo momento storico, che
secondo i miei calcoli durerà non più di un anno, se devi portare avanti un’identità pubblica,
che si tratti di un personaggio, di un’attività commerciale, di un tuo sito web
(o blog), non puoi non avere un account Twitter dove spammare senza ritegno
alcuno. I tuoi contenuti, se “cinguettati”, acquistano una veste di
informazione mai intrusiva, che su Fb, ormai parco giochi di adolescenti (15-20
anni) e new-adolescenti (40-60 anni), te la puoi sognare. Dalla tua parte, pochi
caratteri a disposizione, link abbreviati e un pubblico consapevole, che ha
scelto volontariamente di seguirti.
La cosa più bella di questo mondo di
pennuti è, infine, che sia terribilmente selettivo. Quel tanto di snob che non
guasta mai nella vita. Chiunque può scrivere una frase breve qualsiasi, ovvio.
Ma pochi sanno riassumere un pensiero di senso indubbio e di qualche interesse
per la twittosfera, dimostrando simpatìa e intelligenza, pena la
defollowazione.
Miglioramenti ancora ce ne sono da fare
certo. Ad esempio: Che cavolo me ne frega in home di ricevere gli aggiornamenti
di chi non seguo? Però è bello sapere che c’è un posto dove svolazzare senza
quei dannatissimi mattoni gialli che ti indicano/obbligano il percorso da
seguire.
Sentiero o meno io, con questo post, vi
ho lasciato qualche briciola affinché non si perda nessuno..sono pur sempre la
vostra Zia ;)
Zia
Cin
2 commenti:
Ma chi é che ha 15-20 ani ? Anzi #ani
ahahahahahahhah la disgrafìa mi sta mangiando ahahahah.Ho corretto ;)
Posta un commento