Non c’è molto da dire.
Ci siamo cascati con tutte le scarpe. Ci ha fatti incuriosire, interessare,
provare l’ebbrezza della condivisione e della gratuità. Ci ha regalato la gioia
di messaggiare con l’amico perduto, la sorella senza offerte illimitate e comunicare
costantemente con il nipotino lontano (va bene, questa solo a me). E mentre
tutto ciò accadeva e, nella mia mente lo faceva a rallentatore perché fà più
felicità, lui tramava alle nostre spalle di tenderci un bel trappolone. Lui è
Whatsapp, per me è maschio, ma poi alla fine è come dio, ognuno lo immagina del
sesso che vuole. Piattaforma di messaggistica per mobile (funzionante con wi-fi
o connessione internet) tra utenti registrati in rubrica e che possiedono la
stessa App.
Dopo anni di messaggi
gratis e alcuni rumors inquietanti mesi fa, è successo. Ci ha chiesto di
pagare. Prima o poi tutto ha un prezzo, ci verrebbe da dire, e qualcosa, a
livello di Brand Love, si è rotto. L’azienda, con la logica del low pricing, ha
sapientemente allargato il suo bacino utenti per anni, creando quel legame
indissolubile ed etereo che tutti conosciamo. Ha spinto, subdolamente, gente
fermamente contraria alla connessione internet sullo smartphone, ad attivare
infine un abbonamento. Insomma, ha sedotto e poi abbandonato. E ora, dopo l’amore,
è arrivata la rabbia degli utenti che, un po’, diciamocelo, si sentono presi in
giro. Qualcuno addirittura lo paragona al Canone Rai, similitudine ardita per
quanto mi riguarda, anche perché il servizio che offre WhatsApp è valido e
concreto e non ci sarebbe nulla di strano in un costo per l’applicazione, tra l’altro
irrisorio, come quello richiesto ora: solo 0,79 centesimi all’anno.
Ma perché, dunque,
tanta delusione?
Non tanto
per il prezzo da pagare (praticamente a dire di tutti un corrispettivo più che
legittimo), ma per l’illusione di gratuità sempiterna (per sempre? Sì, per
sempre).
Per la
disparità di trattamento dopo l’amore incondizionato. Chi ha un iPhone paga 0,89
centesimi una tantum, mentre gli altri sottoscrivono un abbonamento annuale.
A qualcuno viene inspiegabilmente prorogata la
scadenza di 3 mesi. Viene da pensare: ci sono figli e figli?
Ultimo
motivo, ma non per importanza, la difficoltà nel pagamento. Per una cifra di
poco inferiore a un euro si è costretti, infatti, a comunicare gli estremi di
una carta di credito. Questo esclude chi non ne è possessore e chi ha paura
della frode on line (giustamente).
Io non ho
ancora dovuto pagare ma, per curiosità, ho cercato sul mio smartphone la
possibilità di effettuare il pagamento via PayPal (che si associa anche a carte
prepagate ricaricabili e Postepay). Ho aperto WhatsApp - Menu Impostazioni –
Account – Pagamento – PayPal.
Quindi,
probabilmente, al di là dell’amarezza e del disappunto per la fiaba che ci era
stata prospettata, un modo di continuare questa relazione amorosa, c’è ancora.
E voi,
avete novità su questo argomento? Fatemi sapere.
Zia Cin
2 commenti:
ciao Zia Cin,
fermo restando che 0.89 € sono più che giustificati per il lavoro ottimo di questi sviluppatori, ci sono interessantissime alternative (con funzioni e grafica decisamente più accattivanti), basta spargere la voce: ChatOn, MessageMe etc.
Sicuramente può dare fastidio il fatto che sia annuale; discorso carta di credito non si pone: i server sono sicuri, la maggior parte dei "market" richiede la carta di credito per operare anche su applicazioni o prodotti gratuiti.
Scibilo
Ciao Scibilo! Sempre un piacere averti nel mio salotto visto che sei un'esperto e che mi dai sempre ottimi consigli!
Sai, per quanto riguarda ChatOn non metto in dubbio che sia altrettanto funzionale e sicuramente graficamente più accattivante, ma come saprai, molti non lo conoscono. Queste app hanno una reale utilità solo se anche i tuoi contatti in rubrica le usano. Quindi la battaglia è sul piano marketing e canali giusti per arrivare al cuore dell'utente. Whatsapp ha vinto, a quanto pare.
Il discorso carta di credito, l'ho messo in mezzo perché molta gente è rimasta atterrita da questa cosa. la paura è quella della clonazione, come spesso accade. Poi ho provato ed ora c'è l'opzione paypal, quindi mi pare che il problema pagamento app sia risolto ;) Possiamo continuare a messaggiare gratuitamente e illimitatamente!Tutto è bene quel che finisce bene.Il mondo del cazzeggio è salvo!
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