Il
Partito diceva che l’Oceania non era mai stata alleata dell’ Eurasia. Lui,
Winston Smith, sapeva che appena quattro anni prima l’Oceania era stata alleata
dell’ Eurasia. Ma questa conoscenza dove si trovava? Solo all’interno della sua
coscienza, che in ogni caso sarebbe stata presto annientata. E se tutti quanti
accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano
la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera.
“Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro.
Chi controlla il presente, controlla il passato.” E però il passato, sebbene
fosse per sua stessa natura modificabile, non era mai stato modificato. Quel
che era vero adesso, lo era da sempre e per sempre. Lo chiamavano “controllo
della realtà”. La parola in neolingua era bipensiero.
1984,
George Orwell
Voci
di corridoio, quasi echi lontani, mi dicono che oggi la situazione lavorativa
di una persona non deve più essere intesa come qualcosa di fisso, né stabile,
nella vita. Come nel gioco in cui Tizio sussurra una frase nel’orecchio di
Caio, il quale a sua volta ripeterà a Sempronio, e Sempronio sussurrerà a
Materasso, finché SpongeBob, ultimo della fila, non potrà che ripetere, ad alta
voce, il prodotto distorto di tanti sussurri. Così m’immagino sia finita la
storia del lavoro in Italia. A schifìo.
In
pratica inizia il periodo del lavaggio del cervello, dove noi stessi (sarebbe
troppo chiedere allo Stato di passarci gratis almeno un lavaggio del cervello,
pure una sciacquata alla buona, che sò) cerchiamo di auto convincerci che VUOI
LAVORARE DA CASA? sia l’indirizzo del nostro ufficio. Ci spariamo film con
uomini in canottiera e mitragliatrice, plot narrativi differenti ma unica morale:
vivere alla giornata è bello. Ci ripetiamo che forse “avevamo bisogno
dell’ennesimo corso di formazione” da aggiungere al cv di ormai 13 pagine. Assaporiamo,
con tanto di rumore di bocca, il nostro caffè by moka (Quarta ovvio)
disdegnando quello insipido e acquoso della macchinetta che ci propinavano in
ufficio durante il nostro ultimo contratto a progetto.. Progetto! Certo, la
chiave è questa! La vita bisogna vederla come un progetto. Facciamo come una
ventina, trentina di progetti che si susseguono và.
In
fondo questa cosa del cartellino da timbrare, del badge, era una sorta di
schiavitù giusto? Arrivare a lavoro ad un’ora prestabilita, avere dei colleghi
per più di trenta giorni, progettare fine settimana con la famiglia, serate con
gli amici e cercare di crescere professionalmente in un unico campo…roba da
manicomio! No, noi giovani di oggi non vogliamo essere così.
Noi
vogliamo adrenalina. Vogliamo disconoscere il nostro destino da qui a una
settimana, sostenere colloqui su colloqui per nuove realtà che stanno nascendo
nel territorio e che, ahimè, al momento non hanno la possibilità di pagarci, ma
col tempo e con il nostro contributo, certamente sì.
Vogliamo
essere versatili. Essere cuochi ma anche cacciatori di coccodrilli e personal
trainer e can caminìn, can caminìn, spazza camìn.
Vogliamo
essere circuiti dai politici durante il periodo delle elezioni in città. Applaudire
come gli esaltati dell’ Herbalife ai loro convegni. Vogliamo credere nella loro
amicizia e nei loro buoni propositi che cambieranno la città o almeno alcune
ville di essa.
Vogliamo
anche vivere lontani da casa, pagare l’affitto con il nostro lavoretto del
finesettimana e farci mandare da mammà soldi e vasetti di sugo per sopravvivere.
Perché gli agenti di commercio “porta a porta” potremmo farli anche nella
nostra città natale, ovvio, ma sarebbe come ammettere di aver fallito e di aver
aspettato per troppi anni che la ruota girasse, per poi scoprire che era senza
perno e, gira e gira, è rotolata via.
Spero
che la chiave di lettura di queste mie considerazioni non sia il pessimismo
cosmico di Leopardi, come può sembrare, ma piuttosto uno spunto per una presa
di coscienza riguardo la nostra passività allo stato di cose. Non credo che
adattarci ci aiuterà. Né lavorare gratis per dimostrare la nostra bravura. Perché
quando non saremo più disposti a lavorare gratis, non saremo assunti. La nostra bravura sarà sostituita
dalla bravura di qualcun altro, disposto, a sua volta, al lavoro gratuito per
dimostrarla.
La
vostra amichevole Zia Cin di quartiere
4 commenti:
hai fatto bene a precisare la chiave di lettura da utilizzare! ci stavo cascando e da te non me lo sarei aspettato! 1984 e i film con uomini in canottiera e mitragliatrice sono due progetti fantastici
Sì in effetti ci sono abbastanza piagnisteomani in giro e non voglio aggiungermi alla schiera. Però che ci posso fare, gira e rigira mi atteggio sempre a paladina delle coscienze. Il che potrebbe rendermi odiosa a voi che leggete, se non fosse che...ricordatevi, sono una Zia (immunità per l'odio prego) e le zie questo fanno, danno consigli e istigano alla ribellione, atteggiandosi a saputelle :D
Cmq vorrei solo aggiungere: tu si che mi tiri su con la vita!
Cara Tua Chiara...(tu sarai pure mia, ma "io sono mia", lo sai)sono cose già dette e ridette ma ufficializzarle non guasta.scripta manent! E poi non pretendo di tirarti sù o giù con la vita..piuttosto ti invito a girare la ruota. Ai criceti piace ;)
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